Vertical du Costaz: sport e tradizione sulle pendici del monte Barbeston il prossimo 30 settembre
Quando si dice “giornata da cartolina”. Questa era oggi la sintesi della giornata passata con Dennis Brunod a correre nella “sua” Chevrere, frazione di Champdepraz in Valle d’Aosta, sulle pendici del monte Barbeston (quota 2482m). Un giro di corsa, 4 chiacchiere, parlando di montagna, di corse e di tradizione, che vedrete prossimamente nell’intervista che ho realizzato con lui.
Il prossimo 30 settembre sempre qui, con un arrivo un po’ più in basso al Col di Valmeriana, si correrà il Vertica du Costaz, 1000 metri di dislivello su un percorso che si sviluppa per 2,9 km.
Sport e tradizione, perchè Dennis attraverso le gare di corsa che organizza nella sua vallata la sta facendo conoscere anche oltre confine. Una valle che è un gioiello in cui l’uomo si integra a perfezione con la natura, qui c’è il Parco Naturale del Mont Avic, un turismo discreto fuori dai circuiti dei tour Operator. Da 3 anni organizza il Mont Avic Trail finale del circuito Tour Trail Valle d’Aosta, un successo nonostante il tempo inclemente che ne ha condizionato lo svolgimento, l’anno prossimo sarà la volta della Mont Avic Extreme Skytrail, gara a tappe gemellata con la francese Pierra Menta.
Ma il primo evento, il Vertical du Costaz, sarà il vertical più ripido della Valle d’Aosta. Dennis per tracciare questa gara sta recuperando l’antico sentiero che porta all’alpeggio Costaz, quindi al Tramail, poi alla Nouva, quindi Pian Tsaste e infine Col di Valmeriana, un sentiero ormai abbandonato usato dagli allevatori che avevano qui gli alpeggi estive. Ma confermando la tendenza che grazie alle corse si puliscono o si ripristinano i sentieri, questa corsa non sarà un semplice esercizio di agonismo, legato al pettorale, al tempo e alla classifica. Il sentiero ormai tracciato e segnalato, sarà poi sempre indicato, sarà la via più veloce per salire in vetta al Barbeston, sui cui tra l’altro proprio il 13 agosto si celebra il patrono con una messa in vetta per le comunità di Chevrere, Chatillon e Pontey, una cima da cui si gode di un panorama mozzafiato a 360° sulla Valle d’Aosta, dal Monte Rosa al Cervino, al Monte Bianco e in lontananza persino il lago di Viverone, nella pianura piemontese
Una cartolina per gli occhi, per chi ha la montagna nell’anima.
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